Il ciclone Aliberti ne ha per tutti: che bordate a Lotito e Lombardi!
13-06-2012 08:02 - News Generiche

Un fiume in piena. Nell´intervista che rilascia a "iconfronti.it", il nuovo blog fondato da Gigi Casciello e Andrea Manzi, l´ex presidente della Salernitana Sport, Aniello Aliberti, non risparmia nessuno. Da Claudio Lotito, che rinvia «a tra dodici anni» per fare un paragone con la sua gestione granata, ad Antonio Lombardi «con la sua Salernitana mezza tarocca», passando per chi nel calcio «continua a guidare questo carrozzone senza il nerbo giusto, piegandosi a compromessi e creando solo guazzabugli».
«Più che scottato, sono ancora arrabbiato perché ho visto spazzare via undici anni di lavoro e di successi in un pomeriggio, per via di una decisione ingiusta», dice Aniello Aliberti nell´intervista rilasciata a Caterina La Bella. Continuando: «Sono ancora più arrabbiato dopo quello che ho visto dal 2005 in poi, quando se ti dopi o trucchi le partite te la cavi al massimo con qualche punto di penalizzazione. Io ricordo che la Salernitana, per aver dichiarato correttamente in bilancio la sua debitoria fiscale e richiesto la possibilità del rateizzo come la legge consentiva, vedi Lazio e Lotito, è stata addirittura cancellata».
Qui l´imprenditore di San Giuseppe Vesuviano entra nel merito, parlando dell´attuale patron del Salerno Calcio: «Ho conosciuto Lotito ai tempi della Lazio, nel 2004, quando da novello presidente rilevò la società per dodici milioni di euro, se non erro, per una società con 180 milioni di debiti. Pensai subito: deve essere un imprenditore molto coraggioso. Per la verità è stato anche molto fortunato: in sette mesi ha avuto la rateizzazione dei debiti a 23 anni senza interessi di 130 milioni di euro. La Salernitana per 19 milioni è stata cancellata.
Se Lotito potrà riportare Salerno ai vertici?
Per adesso ha vinto un campionato di serie D, un´impresa da dilettanti. Dopo aver investito due milioni di euro, sarebbe stato il colmo se avesse perso. Diciamo che per arrivare ai miei risultati dovrà vincere il campionato di C, poi quello di B, andare in serie A. Insomma, ne riparliamo tra dodici anni».
E´ poi il turno di Antonio Lombardi. «In sei anni ha combinato tante di quelle malefatte che noi neanche avremmo potuto solo pensare in dodici - affonda Aliberti -. Insomma, la sua società, una Salernitana mezza tarocca, è stata un oltraggio ai tifosi». Ce n´è un po´ anche per il suo ex allenatore Zdenek Zeman («Non lo stimo, nonostante sia da tutti considerato la bandiera del calcio pulito. Io lo eviterei sempre») e per il direttore generale della Lega Pro, Francesco Ghirelli («Pensavo fosse un amico ma purtroppo mi sono dovuto ricredere. Lui è uno di quei personaggi prima allontanati, dopo i vari scandali, e poi rimessi al posto di comando»). Prima del finale col botto, in perfetto stile Aliberti: «
Tornare nel calcio?
Solamente a Salerno. Non ho mai preso in considerazione altre società. Checché ne dicano i miei nemici, la mia famiglia è per metà salernitana, la prima esperienza diretta nel calcio l´ho avuta a Salerno e sfido chiunque ad innamorarsi di un´altra squadra. I tempi della giustizia italiana sono biblici ma se vincessi le cause in corso, contro Figc e Agenzie delle Entrate, mi dovrebbero risarcire di una marea di quattrini che andrebbero non a me ma alla Salernitana sport spa. Rimetterei a posto le casse e ripartirei. Si immagina lei che smacco per l´intera sistema calcio? Comunque ho in mente un progetto - confida in chiusura l´ex patron granata a "iconfronti.it" -. Presto metterò on line il sito internet www.anielloaliberti.it dove pubblicherò tutti i documenti dalla mancata iscrizione del 2005 ad oggi. Sarà un sito senza commenti, solo carte che i salernitani potranno scaricare liberamente, per leggere atti e documenti ufficiali. Così capiranno chi è Aliberti e se non aveva ragione».
Fonte: RESPORT.IT
«Più che scottato, sono ancora arrabbiato perché ho visto spazzare via undici anni di lavoro e di successi in un pomeriggio, per via di una decisione ingiusta», dice Aniello Aliberti nell´intervista rilasciata a Caterina La Bella. Continuando: «Sono ancora più arrabbiato dopo quello che ho visto dal 2005 in poi, quando se ti dopi o trucchi le partite te la cavi al massimo con qualche punto di penalizzazione. Io ricordo che la Salernitana, per aver dichiarato correttamente in bilancio la sua debitoria fiscale e richiesto la possibilità del rateizzo come la legge consentiva, vedi Lazio e Lotito, è stata addirittura cancellata».
Qui l´imprenditore di San Giuseppe Vesuviano entra nel merito, parlando dell´attuale patron del Salerno Calcio: «Ho conosciuto Lotito ai tempi della Lazio, nel 2004, quando da novello presidente rilevò la società per dodici milioni di euro, se non erro, per una società con 180 milioni di debiti. Pensai subito: deve essere un imprenditore molto coraggioso. Per la verità è stato anche molto fortunato: in sette mesi ha avuto la rateizzazione dei debiti a 23 anni senza interessi di 130 milioni di euro. La Salernitana per 19 milioni è stata cancellata.
Se Lotito potrà riportare Salerno ai vertici?
Per adesso ha vinto un campionato di serie D, un´impresa da dilettanti. Dopo aver investito due milioni di euro, sarebbe stato il colmo se avesse perso. Diciamo che per arrivare ai miei risultati dovrà vincere il campionato di C, poi quello di B, andare in serie A. Insomma, ne riparliamo tra dodici anni».
E´ poi il turno di Antonio Lombardi. «In sei anni ha combinato tante di quelle malefatte che noi neanche avremmo potuto solo pensare in dodici - affonda Aliberti -. Insomma, la sua società, una Salernitana mezza tarocca, è stata un oltraggio ai tifosi». Ce n´è un po´ anche per il suo ex allenatore Zdenek Zeman («Non lo stimo, nonostante sia da tutti considerato la bandiera del calcio pulito. Io lo eviterei sempre») e per il direttore generale della Lega Pro, Francesco Ghirelli («Pensavo fosse un amico ma purtroppo mi sono dovuto ricredere. Lui è uno di quei personaggi prima allontanati, dopo i vari scandali, e poi rimessi al posto di comando»). Prima del finale col botto, in perfetto stile Aliberti: «
Tornare nel calcio?
Solamente a Salerno. Non ho mai preso in considerazione altre società. Checché ne dicano i miei nemici, la mia famiglia è per metà salernitana, la prima esperienza diretta nel calcio l´ho avuta a Salerno e sfido chiunque ad innamorarsi di un´altra squadra. I tempi della giustizia italiana sono biblici ma se vincessi le cause in corso, contro Figc e Agenzie delle Entrate, mi dovrebbero risarcire di una marea di quattrini che andrebbero non a me ma alla Salernitana sport spa. Rimetterei a posto le casse e ripartirei. Si immagina lei che smacco per l´intera sistema calcio? Comunque ho in mente un progetto - confida in chiusura l´ex patron granata a "iconfronti.it" -. Presto metterò on line il sito internet www.anielloaliberti.it dove pubblicherò tutti i documenti dalla mancata iscrizione del 2005 ad oggi. Sarà un sito senza commenti, solo carte che i salernitani potranno scaricare liberamente, per leggere atti e documenti ufficiali. Così capiranno chi è Aliberti e se non aveva ragione».
Fonte: RESPORT.IT