27 Marzo 2023
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COMUNICATO STAMPA, RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DALL'AVV. GIOVANNI LICINIO...

06-02-2023 15:50 - News Generiche
Il rispetto verso i defunti e verso i loro familiari è un valore non negoziabile in una Comunità civile. La morte di un proprio caro è sempre una perdita immensa che arreca grande dolore e un vuoto interiore incolmabile. Gli esperti di sicurezza sanitaria, gli Amministratori pubblici ed Uffici preposti, dovrebbero sapere cosa significa per i parenti dei defunti disseppellire le salme prima del tempo stabilito e, conseguentemente, agire sempre a tutela dei cittadini, nel rispetto dei loro diritti e della loro dignità. È quanto sottolinea il Coordinatore del Circolo cittadino della Lega Salvini di Capaccio Paestum, Avv. Giovanni Licinio, in merito alla vicenda delle esumazioni che il Comune di Capaccio Paestum intende effettuare anticipatamente rispetto al termine decennale previsto dal regolamento comunale di Polizia mortuaria. Il fatto che le 78 tombe siano state realizzate in un campo di inumazione temporaneo nel cimitero oppure la necessità di rispondere ad esigenze di pubblica utilità, non sono motivazioni accettabili. Gli organi burocratici e politici del nostro Comune hanno avuto circa 4 anni di tempo per porre rimedio al problema della carenza dei loculi cimiteriali con soluzioni alternative. Non si mette in dubbio che vi sia la necessità di realizzare altre cappelle e altri loculi in cemento, ma il modus operandi adottato si, perché è sbagliato. Trincerarsi dietro alla proposta di realizzare una nuova Chiesa nel cimitero, dimenticando i diritti di uso dei nostri concittadini, è una irrispettoso. Il Responsabile dei servizi cimiteriali ed il Sindaco, prima di fare dichiarazioni e/o adottare provvedimenti, avrebbero dovuto verificare, per prima cosa, se per tutte le 78 tombe presenti nel reparto L del cimitero era decorso il termine decennale di rotazione o meno. Invece, d’imperio e non curandosi minimamente di tale verifica, hanno deciso di procedere. Ma come la mettiamo con il rispetto del regolamento comunale di Polizia mortuaria del 2015 e del D.p.r. n.285/1990? Nulla da obiettare per la non concessione delle proroghe quinquennali dopo 10 anni per le tombe e dopo 20 anni per i loculi, ma non è possibile accettare che a fronte delle concessioni-contratto e dei conseguenti diritti di uso del suolo per le fosse dove realizzare le tombe, prima il Sindaco emetta un’ordinanza e poi contatti singolarmente i familiari dei defunti per ottenerne il loro consenso per l’esumazione anticipata. In questi mesi ci sono state proteste di varie persone e, da quello che si è appreso, non tutti i familiari dei defunti sono favorevoli a fornire il loro consenso per l’esumazione anticipata. I motivi di pubblica utilità non possono prevalere quando sussistono diritti soggettivi dei privati. A nulla serve l’autorizzazione dell’ASL e l’eventuale autorizzazione dell’Assessore della Giunta regionale della Campania, previste per i casi di estumulazione straordinari con possibile riduzione a 5 anni della durata della concessione e non per l’esumazione, se manca il presupposto per procedere alle esumazioni, la volontà dei familiari dei defunti. La materia riguarda le concessioni-contratto, non l’espropriazione per pubblica utilità. Ed ancora, il Coordinatore del Circolo della Lega, precisa meglio che I presupposti per la revoca, in subiecta materia, non ci sono, perché non è possibile coartare la volontà dei titolari dei diritti. Ma il fatto ancora più inquietante è che, agli inizi di gennaio 2023 si è appreso che, a seguito di procedura di gara, i lavori per l’ampliamento del cimitero sarebbero stati aggiudicati ad un’impresa di Agropoli. Tali lavori riguarderanno anche i posti dove ci sono tombe per le quali i parenti non hanno ancora espresso alcun consenso oppure hanno già manifestato pubblicamente il loro legittimo dissenso con dichiarazioni di protesta? Infine, conclude il Coordinatore I nostri defunti dovrebbero riposare in pace. I diritti dei loro parenti non devono essere calpestati. Non si deve agire neanche se fosse non ancora trasferibile anche una sola tomba. Sindaco Francesco Alfieri, se fosse la tomba di Suo padre, farebbe altrettanto? Se ad agire così fosse un altro Sindaco, senza il Suo consenso, tutelerebbe davanti alle Autorità Giudiziarie competenti il diritto d’uso, la dignità e quant’altro per Lei e per il Suo caro defunto?

Fonte: Comunicato Stampa, Avv. Giovanni Licinio

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